Quella che segue è una guida che cercherà di spiegare al meglio quali sono le caratteristiche rilevanti da analizzare quando ci si appresta a comprare un Hard Disk, affinché anche chi, tra di voi, è “a digiuno” di informazioni sul mondo dei pc, possa fare la scelta giusta.
Non è semplice, infatti, orientarsi nel mondo degli Hard Disk, poiché ne esistono varie tipologie, che si differenziano per dimensioni, capacità, prestazioni. Vediamo nel dettaglio a cosa ci riferiamo.
Cos’è un Hard Disk?
Cominciamo col dire che l’Hard Disk (o HDD, Hard Disk Drive), in italiano “disco rigido” o “disco fisso”, rappresenta un dispositivo capace di memorizzare dati e che è presente praticamente in tutti i nostri computer, siano essi desktop o portatili. E’ composto da uno o più piatti che ruotano velocemente e che vengono “letti” da due testine (una per lato), le quali si occupano anche di scrivere i nuovi dati che immettiamo nel computer.
Quali sono le caratteristiche di un Hard Disk?
Gli Hard Disk si differenziano soprattutto per quanto riguarda tre caratteristiche principali:
– La capacità di archiviazione dei dati
Come ben sappiamo tutti, questa è generalmente espressa in gigabyte (GB) o terabyte (TB), come potenza di 2. Attualmente la capacità massima è di circa 4 TB, ma si possono ottenere capienze maggiori accostando vari Hard Disk.
E’ molto importante ricordare, però, che la capienza totale risulta sempre un po’ inferiore rispetto a quella riportata in GB o TB, poiché i produttori utilizzano un sistema decimale. Di conseguenza avremo che i nostri 320 GB saranno in realtà 298, i 500 corrisponderanno a 465 e così via.
– Il tempo di accesso ai dati
Rappresenta il tempo medio necessario al reperimento di un determinato dato. Dipende quindi da quanto è veloce la testina a leggere il disco, e a spostarsi, in questo caso, nel punto esatto dove il dato che ci interessa è ubicato. È inversamente proporzionale alla velocità di rotazione dei dischi, dato espresso in rpm, ossia “rivoluzione per minuto”. Attualmente gli Hard Disk in vendita hanno una velocità che varia dai 5400 ai 10000 rpm, anche se ne esistono di più lenti e più veloci. Sottolineiamo che il tempo di accesso ad un dato, per un disco che gira a 7200 rpm, è di circa 9 millisecondi.
– La velocità di trasferimento
Rappresenta la quantità di dati che il disco riesce a fornire in un secondo: per aumentarla è necessario usare dischi che ruotino più velocemente o aumentare la densità di memorizzazione. Per migliorare le prestazioni da questo punto di vista, poi, è molto utile anche de frammentare l’Hard Disk, affinché vengano eliminate le discontinuità che inevitabilmente si creano tra i vari settori di un oggetto in memoria.
Interno o esterno?
Il primo passo da fare per capire qual è l’Hard Disk che fa per noi, è quello di sapere per che cosa lo utilizzeremo.
Possiamo, infatti, dividere i dischi fissi in due grandi categorie: quelli pensati per essere montati internamente ad un computer e quelli, invece, esterni.
I primi hanno alcuni punti a loro vantaggio: prima di tutto, sono loro che ci permettono di avere maggiore spazio di archiviazione all’interno del pc. Il mio consiglio è, infatti, di scegliere un Hard Disk interno nel caso in cui abbiamo bisogno di aumentare le capacità del nostro computer o se il precedente disco si è, in qualche modo, danneggiato. Rispetto ad un disco esterno dalle simili prestazioni è notevolmente meno costoso, il che lo rende anche molto più diffuso.
Ovviamente è possibile comprare dischi fissi sia per il nostro computer desktop che per il portatile, ma le caratteristiche saranno chiaramente differenti, a partire dalle dimensioni.
Generalmente troviamo varie grandezze standard, misurate in pollici, che si riferiscono al diametro dei dischi. Le dimensioni totali standard sono 7 (sono chiamate “fattore di forma”), ma quelle che vengono utilizzate comunemente nei computer destinati alla massa sono soltanto 3: abbiamo in primis i dischi da 3.5”, usati nei computer desktop e bisognosi di un alimentatore esterno, collegato alla rete elettrica. Per i notebook e i netbook, invece, esistono Hard Disk da 2.5” e da 1.8”, senza alimentazione esterna aggiuntiva. Anche se le differenze in pollici tra un formato e l’altro possono sembrarci di poco conto, le dimensioni dei box, in realtà, sono molto dissimili, come si può facilmente notare dall’immagine.
Dall’alto verso il basso possiamo vedere Hard Disk da 1″, 1.8″, 2.5″ e 3.5″.
I dischi esterni, invece, sono appositamente pensati per poter essere utilizzati come storage di dati di cui non necessitiamo in maniera continua: difficilmente andremo ad installarci su dei software, ma, con tutta probabilità, li useremo per conservare le nostre foto, i film, le serie televisive e tutti gli altri file che desideriamo tenere al sicuro.
Anche nel caso dei dischi esterni ritroviamo le varie dimensioni già viste in precedenza, le quali, ovviamente, incidono molto anche sulle prestazioni. Gli Hard Disk con, all’interno, piatti da 3.5”, sono detti “da scrivania” a causa delle grandi dimensioni e del peso abbastanza elevato. Inoltre questi necessitano, come per gli HDD da 3.5” interni, di un’alimentazione esterna, per cui dovremmo collegarli alla corrente elettrica per utilizzarli. Generalmente sceglieremo un prodotto di questo tipo se necessitiamo di un supporto che abbia un’elevata capacità di immagazzinamento dati e se, ovviamente, non è necessario portare tali dati sempre con noi. Quelli più venduti sono da 1 TB o da 2 TB.
Gli Hard Disk esterni più piccoli, invece, sono pensati appositamente per essere facilmente trasportati e collegati a qualsiasi dispositivo. Sempre più leggeri e dal design molto curato, generalmente hanno una capacità minore rispetto ai “fratelli maggiori”: si vendono soprattutto HDD di questo tipo con 500 GB di memoria.
È molto importante sottolineare quali sono le connessioni disponibili per gli Hard Disk esterni: si può scegliere tra la USB, la FireWire 400 o 800 e la porta eSata. La prima è chiaramente la più comune ed utilizzata, anche perché tutti i computer hanno almeno un paio di porte USB, ma è anche abbastanza lenta rispetto alle altre connessioni qui citate (480 MB/s, ma solo teoricamente). Tuttavia dobbiamo ricordare che attualmente sono in vendita sia pc che HDD che montano porte USB 3.0, di 10 volte più veloci delle precedenti 2.0. La porta FireWire (con velocità di 400 MB/s o di 800 MB/s), seppur molto performante, non è molto comune. Per quanto riguarda la eSata, invece, sarebbe, in teoria, capace di raggiungere i 3 GB/s, ma, oltre ad essere più costosa, va montata solo su quegli Hard Disk esterni che hanno anche un alimentatore, poiché non riesce a fornire corrente all’HDD.
Come ultima ipotesi, consideriamo cosa fare se, invece, necessitiamo di un Hard Disk esterno ma non vogliamo spendere troppo. Possiamo, in questo caso, comprare un disco interno, poco costoso, e procurarci un adattatore specifico per le dimensioni dell’Hard Disk di cui disponiamo! In questo modo potremo anche riutilizzare quei dischi dei nostri vecchi computer che avevamo ormai quasi dimenticato anche se, di certo, un 3.5” non sarà il massimo della leggerezza e della trasportabilità!
E se volessimo qualcosa in più?
La nuova frontiera degli Hard Disk esterni ci permette di essere sempre più tecnologici, usando il disco come una memoria molto versatile, collegabile ad altri dispositivi, come la tv, la fotocamera digitale, la videocamera, l’impianto Hi-Fi e così via. Si tratta dei cosiddetti Hard Disk multimediali, sempre leggeri e di design, dotati di un software interno che gestisce musica, immagini, video e altri file. Spesso possono accedere ad internet e essere dotati di un sistema di protezione dei dati tramite password.
Interfacce
Soprassedendo sulle interfacce ormai obsolete, possiamo dire che vi è attualmente un’unica interfaccia molto utilizzata, ovvero la Serial ATA (SATA). Evoluzione dell’ATA (anche detta IDE), è nata nel 2003 e, nella sua prima versione permetteva di trasmettere, teoricamente, dati a 1.5 GB/s. La seconda, nominata SATA/300 o SATA II, del 2005, raddoppia tale velocità. Pochi anni fa, poi, è stata introdotta anche la terza generazione, che ha una velocità di 6 GB/s.
In realtà le velocità effettive delle varie generazioni SATA sono, rispettivamente, 1.2 GB/s, 2.4 GB/s e 4.8 GB/s.
Dischi allo stato solido (SSD)
Oltre agli Hard Disk di cui si è parlato sinora, si sta affacciando sul mercato una nuova tipologia di memoria di massa: si tratta degli SSD, Solid State Drive, o Dischi allo stato solido, che non comprendono elementi meccanici. Questi hanno molti vantaggi rispetto ai dischi descritti finora, in vari campi:
– Prestazioni: sono decisamente più veloci nell’accedere ai dati
– Affidabilità: è meno probabile che si verifichi un’avaria
– Efficienza energetica: consumano molto di meno rispetto ai normali HDD
– Resistenza agli urti
– Comfort: il rumore è completamente assente
Tuttavia per due motivi fondamentali queste unità non sono ancora molto diffuse: in primo luogo, trattandosi di una memoria flash, ha una capacità di riscrittura dei bit limitata: si va dai 10000 al milione di cicli, a seconda del modello. Inoltre questi dispositivi sono molto più costosi di un normale Hard Disk, e si trovano sul mercato solo dischi allo stato solido con capacità abbastanza limitate. Un ottimo utilizzo degli SSD è quello accoppiato ad un altro Hard Disk, entrambi interni ad un computer (desktop o portatile): il primo andrebbe usato per i file cui accediamo più comunemente, quali quelli di sistema dell’OS, mentre il secondo servirebbe come storage di tutti gli altri programmi e dei dati.
Ilaria
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